PROGRAMMA DI LAVORO DEL GRUPPO 6 (DIPENDENZE)

 

PREMESSE:

 

Il panorama dei problemi correlati all’uso delle sostanze psico-attive, siano esse legali o illegali, è molto più ampio di quanto si è soliti immaginare e considerare. Questo panorama è così complesso che possiamo ritenere che tutti noi, tutte le nostre famiglie e le nostre comunità siano toccate in modo diretto o indiretto dal problema e dalle sue conseguenze: pensiamo ad esempio agli incidenti stradali e all’emergere di problemi correlati al gioco d’azzardo, all’uso di sostanze dopanti, alla dipendenza da psicofarmaci, da shopping compulsivo, da computer, da internet, nonché dalle dipendenze ancor più complesse che da queste prime derivano (si pensi solo al gioco d’azzardo online).

 

Tutto ciò ha fatto emergere la necessità di sviluppare un nuovo e diverso approccio a tali problematiche.

 

Questo modo di vedere le cose, più ampio e complesso, è maturato di pari passo con le trasformazioni della prassi clinica alle quali le persone, i professionisti e le organizzazioni più attente sono state stimolate in questi anni per mantenere il passo con le osservazioni, l’esperienza e con il confronto costante con l’evoluzione dei fenomeni osservati.

 

Si è presa consapevolezza in particolare dell’importanza di alcune “buone prassi”; tra queste:

 

v    saper lavorare con le famiglie  (approccio sistemico). La famiglia va sempre vista come la prima risorsa. Va sostenuta, informata, attivata e resa compartecipe, nei modi dovuti, al percorso di trattamento.

v    valorizzare la cooperazione e le diverse forme di co-terapia che ha avuto importanti direzioni di sviluppo a partire dalla fine degli  anni ’70.

v    conoscere e sostenere lo sviluppo delle autonome Associazioni territoriali di autotutela e promozione della salute.

a)     Club degli Alcolisti in Trattamento (più di 2.000 club in Italia)

b)    Sistema dei 12 passi: Alcolisti Anonimi, Al-anon, Narcotici Anonimi, Familiari Anonimi, Giocatori Anonimi (più di 600 gruppi in tutta Italia e 200.000 in tutto il mondo)

c)     Genitori Insieme, importante realtà in espansione che si è sviluppata nel territorio genovese.

 

Queste realtà sono la vera e sorprendente novità degli ultimi anni con due importanti caratteristiche: la gratuità per le famiglie e per il sistema, e la garanzia di continuità del trattamento su tutto il territorio e anche su un piano internazionale. Esse svolgono un importantissimo lavoro nei confronti dei soggetti coinvolti dalle problematiche di dipendenza, tanto per ciò che concerne la salute, quanto per la dignità personale e familiare, rappresentando un vero e proprio “valore aggiunto” per l’intera comunità.

 

In sintesi, i principi sopra esposti rimandano ad una visione ecologico-sociale sia nella lettura dei problemi che nelle prospettive cliniche ed organizzative conseguenti.

 

LINEE DI PROGRAMMA:

Come obiettivi concreti questo gruppo di lavoro si propone di:

1)     Verificare quali soggetti operano nel nostro territorio secondo le linee guida sopra tracciate, per confrontarci con essi, valorizzare la loro attività, promuovendo la conoscenza e la diffusione di “buone prassi” con particolare attenzione al lavoro con le famiglie e con i genitori degli adolescenti.

2)     Avviare un confronto con le diverse figure professionali che abbiano esperienza di interventi nel settore (operatori socio-sanitari, operatori giudiziari, avvocati specializzati nella materia, forze dell’ordine) con lo scopo di sviluppare un’identità professionale più moderna e attuale che sappia mettersi al servizio delle famiglie e delle Associazioni.

Riteniamo infatti che oggi il ruolo del “professionista” vada inteso più come attivatore di risorse e percorsi  che come semplice fornitore di risposte: un “motore di ricerca”  che sappia individuare il percorso più adatto, sfruttando e conoscendo al meglio tutte le risorse e le informazioni della “rete”.

Quando queste risorse territoriali non siano ancora sufficientemente sviluppate, il “professionista” deve attivarsi per promuoverne lo sviluppo e la conoscenza anche per mezzo dello scambio di esperienze con altre regioni o nazioni alla ricerca continua di migliori standard di qualità sia economici, sia clinici (sostenibilità, accessibilità, efficacia).

 

3)     Favorire un dibattito e un approfondimento sui contratti vincolanti di cura. A tal proposito ci chiediamo se sia ancora possibile assumersi “responsabilità educative”, di chi sia il compito e se esista ancora una società educante.

 

4)     Ci interroghiamo ancora se disintossicarsi sia possibile, quali risorse e quali proposte offre il sistema e se queste siano sufficienti. Ritenendo che molto debba essere fatto in tale direzione, verrà proposto un confronto con significative realtà nazionali ed internazionali.

 

5)     Promuovere e favorire una corretta e costante informazione e sensibilizzazione nell’area delle dipendenze per un recupero di una società educante. È pertanto necessario richiamare tutta la nostra società al recupero di un senso etico ed educativo globale

 

6)     Promuovere iniziative specifiche di formazione rivolte sia alle diverse aree professionali  che alla cittadinanza attiva. Pensiamo infatti che tali iniziative debbano vedere  coinvolti in modo congiunto ambedue questi settori per evitare visioni monotematiche e settoriali.

 

7)     Due settori rivestono particolare importanza strategica: il settore della sicurezza alla guida e quella sui luoghi di lavoro. È necessario stimolare Enti ed Istituzioni a sviluppare interventi, non solo di controllo, ma anche di informazione corretta e sensibilizzazione costante, nonché promuovere un confronto con altre esperienze italiane ed internazionali su questi temi, anche con l’organizzazione di seminari, convegni e l’acquisizione di materiale informativo e divulgativo idoneo.

 

 

TEMPI  DEL PROGRAMMA*:

(*intesi come calendario di massima)

 

  1. Prima fase (settembre/novembre 2010): Costituzione del gruppo di lavoro, condivisione del programma di lavoro prime fasi di confronto con realtà esterne ritenute significative; primo contatto con alcuni professionisti conosciuti.

 

  1. Seconda fase (novembre 2010 / dicembre 2010): Predisposizione di una bozza di programma di iniziative possibili da realizzare nell’anno successivo da proporre al Comitato dei Garanti.

 

  1. Terza fase (gennaio 2011 / febbraio 2011): Eventuali modifiche, aggiustamenti e verifiche di realizzabilità del programma.

 

  1. Quarta fase (marzo 2011/ dicembre 2011): Realizzazione del programma previsto.